









Domaine la Cabotte Côtes du Rhône Villages Massif d’Uchaux Garance 2020
Domaine la Cabotte Châteauneuf-du-Pape Vieilles Vignes 2020
Le nostre radici
La tenuta prende il nome da un rifugio costruito in pietra a secco resistente alle intemperie estive e ai rigori dell’inverno: la Cabotte. Appassionato della Provenza e dei vini della valle del Rodano, Gabriel d’Ardhuy, famoso viticoltore e proprietario del Domaine d’Ardhuy in Borgogna, ha acquistato nel 1981 una proprietà di 45 ettari nel cuore del Massif d’Uchaux, a nord-est del Vaucluse nella Côtes du Rhône meridionale. Ha affidato la proprietà a Marie-Pierre, una delle sue 7 figlie. In parte abbandonato, questo terroir è stato pazientemente recuperato rimodellando vecchi terrazzamenti, restituendo così a questa tenuta la sua antica vocazione: la vite. Grazie a questo lavoro, Domaine la Cabotte dispone di 30 ettari di vigneti perfettamente esposti, adatti alla viticoltura di qualità. Nel 1986, a Marie-Pierre si è aggiunto il marito Eric. Insieme continuano a far rivivere questo terroir, preservandone la purezza e l’originalità. Nel 2005 il Domaine si è arricchito con l’acquisizione di un appezzamento di Châteauneuf du Pape.
Lascia che il terroir domini il vitigno
Il movimento biodinamico è soprattutto l’espressione di un luogo di un terroir. È la ricerca di un equilibrio armonico tra il suolo, la pianta e il suo ambiente. È una viticoltura basata sui ritmi della natura e sui grandi equilibri degli ecosistemi. Restituisce il posto a tutto ciò che è vegetazione nell’ambiente globale pur essendo consapevole di tutto ciò che può influenzare il suo sviluppo.
Fare vini che esprimono più finezza e purezza
La biodinamica stimola i ritmi vitali tra il cielo, l’atmosfera, l’acqua e il suolo per avere una pianta in perfetto equilibrio su un terreno veramente nutriente che non deve essere concimato artificialmente per garantire una produzione esclusivamente quantitativa.
Garantire vini che esprimono una tipicità di terroir unico
Per ravvivare la fertilità naturale, restituiamo la vita alla terra preservando la ricchezza biologica dei nostri suoli e la sua flora microbica. Promuoviamo così gli scambi tra il suolo, l’apparato radicale e fogliare della vite al fine di consentire la piena espressione del terroir nelle uve.
Ottenere vini vivi eleganti e complessi
Conosciamo il ciclo delle stagioni. Osserviamo il ciclo della luna. Ci sono altri ritmi molto meno visibili e percepibili che sono determinati dall’influenza dei pianeti e delle costellazioni. Questi ritmi sono ulteriormente rafforzati, quando i pianeti sono allineati con il sole o la luna, beneficiando così di una luminosità che porta influenza verso la terra.
Il Terroir: Chateauneuf du Pape
Un terroir prediletto per il Grenache: è su questi suoli che riesce ad esprimere al meglio tutto il suo potenziale aromatico e fenolico. La nostra vigna si trova a nord della denominazione sul luogo chiamato Palestor. Questo è un vecchio appezzamento di oltre 70 anni piantato con Grenache. Come di consueto, le viti morte sono state sostituite da uno dei tredici vitigni autorizzati nella denominazione. Abbiamo mantenuto questa pratica e oggi identifichiamo 8 diversi vitigni nell’appezzamento. Grenache associato a Mourvèdre, Syrah, Cinsault, Counoise, Vaccarese rosso, Grenache blanc e Clairette ci permette di ottenere tutta la tipicità di questo Grand Cru. Per preservare la ricchezza di questo appezzamento, il suo patrimonio genetico e la complessità fornita da questi vecchi vitigni, tutta la lavorazione del terreno è effettuata a trazione animale. Il cavallo permette di lavorare molto più meticolosamente rispetto al trattore, evitando di ferire queste vecchie viti e compattare il terreno.
A poco a poco la nostra uva entra in bottiglia
Finezza e purezza dei nostri vini, rispetto e autenticità del terroir: questi sono i criteri che ci guidano ogni giorno nel nostro lavoro. La biodinamica ci garantisce questa tipicità di terroir unica per vini vivaci, eleganti e complessi.