









La tenuta è stata fondata nel 1893 da Jean Baptist Becker, nonno di Hans-Josef, detto “Hajo”, l’attuale proprietario. Era un bottaio che ha iniziato l’attività acquistando alcuni vigneti tra Walluf e Eltville. J.B. Becker morì nel 1944 all’età di 73 anni. Si racconta che vide un bambino annegare nel fiume Reno e nonostante l’età avanzata si buttò, salvò il bambino, poi ebbe un infarto e morì. Il padre di Hajo, Josef, fece crescere la tenuta e negli anni ’30 fece la conoscenza di un giovane americano di nome Frank Schoonmaker, che diverrà poi un noto importatore e giornalista enologico. Sono diventati buoni amici e Becker ha agito per qualche tempo come suo consulente e consolidatore. Hajo ha frequentato la prestigiosa scuola enologica di Geisenheim negli anni ’60 per imparare il mestiere ma, come racconta lui stesso, la sua grande rivelazione arrivò nelle cantine di Schloss Eltz nei primi anni ’60. Lo Schloss Eltz ha prodotto alcuni dei più grandi vini del Rheingau dagli anni ’50 agli anni ’70. Nonostante ciò, queste etichette sono praticamente sconosciute al giorno d’oggi perché la tenuta ha venduto i suoi terreni negli anni ’80. Becker lavorava a stretto contatto con Hermann Neuser, il cantiniere di Eltz il quale gli fece degustare per la prima volta i Riesling secchi, freschi di botte… prima che esistesse lo zuccheraggio da mosto. I vini furono per lui una rivelazione e quando rilevò la tenuta di famiglia con l’annata 1971, iniziò a concentrarsi sui Riesling secchi. Hajo, in un’intervista, al giornalista che gli chiedeva: “Cosa è successo quando sei passato alla vinificazione a secco?” rispose molto semplicemente: “Ho perso tutti i miei clienti”. Quasi 50 anni dopo, i vini di Becker stanno finalmente ricevendo l’attenzione e gli elogi che meritano. Hajo ha di fatto anticipato il movimento del vino secco nel Rheingau di alcuni decenni e, come lui stesso dice, “Chi è in anticipo sui tempi non deve avere fretta nella vita di tutti i giorni”.
La famiglia Becker ha guidato la tenuta attraverso le turbolenze dei tempi dal 1893 ad oggi, quando la sfida più grande sembra sia il ritmo veloce. Oggi, dopo 125 anni di tradizione e fedeltà alle proprie convinzioni, l’azienda contrasta questo fenomeno con una sua strategia vincente: dare al vino il suo tempo. Presso J.B. Becker i vini possono maturare per anni e addirittura decenni in cantina: ai Riesling e al Pinot Nero viene concesso il tempo necessario per sviluppare il loro pieno potenziale gustativo. L’arte molto speciale di Eva e Hajo Becker è far sì che i vini mantengano questo potenziale per molti anni e siano estremamente freschi anche dopo molti anni mantenedo la piena ricchezza gustativa. I vini di Becker sono un mondo a sé, o li odi o li ami. Hajo viene talvolta definito nel mondo del vino come, nel senso buono, un testardo. In effetti, è un enologo che salvaguarda i valori tradizionali fino in fondo e che rimane sempre fedele a se stesso. Una personalità amabile come i suoi vini. I Riesling secchi e maturi sono il fiore all’occhiello della cantina. Sono inoltre impressionanti gli Spätburgunder (Pinot Nero) così come i Riesling con una dolcezza residua leggera. I Riesling di J.B.Becker, estremamente longevi, rimangono sui lieviti indigeni in botte per un lungo periodo, fino a 12 mesi, e vengono imbottigliati poco prima della vendemmia successiva. In questo modo raggiungono un’affascinante armonia e una sorprendente longevità. L’azienda possiede 13 ettari vitati al 25% a Pinot Nero, la restante parte a Riesling. La produzione annuale varia dalle 50.000 alle 60.000 bottiglie. I vigneti sono collocati nei villaggi di Walluf (dove spicca il cru di Walkenberg) e di Eltville (dove nella vigna di Rheinberg, l’unica in Rheingau direttamente sul Reno, la forte pendenza del terreno facilita la perfetta maturazione delle uve). Il principio fondamentale per J.B. Becker è quello di evitare i fertilizzanti minerali e di non usare gli erbicidi. Nel 2008 l’azienda è stata certificata come produttore di uva BIO UE (DE-ÖKO 003) anche se già dai tempi di suo padre Josef in pratica si coltivava in modo biologico. Altro principio importante è la riduzione rigorosa della resa e il minor intervento possibile, eventualmente nel mosto, ma mai nel vino finito perché “il vino sa cosa fare …”. Inoltre, Hajo Becker lavora secondo il motto che “il tempo è il miglior filtro”. Attraverso una lunga maturazione senza filtraggio, come era d’uso in passato, il vino conserva tutto ciò di cui ha bisogno per durare a lungo. Il filtraggio è solo per chi ha fretta.